00 29/05/2009 14:13
Riassunto:spinti dalla noia e la monotonia che Barrington offre ai due nell’ultimo periodo,la faina e il pirata si recano alla bettola ove godranno ognuno della compagnia dell’altro seppur per breve tempo.


LUMILLA [stanza/1° piano] si sveglia, dopo essere andata a dormire con il sole già alto nel cielo alla baia... finalmente un giorno di riposo dal lavoro ma niente denari, dovrà mangiar carne secca o trovare qualcuno che gli offra la cena, oggi... Si alza e si lava prontamente con l'acqua fresca della catinella che trova vicino al tavolo... Asciugandosi ripensa alla notte precedente e al borioso sconosciuto che ha osato sfidarla e prega di non rincontrarlo o perderà di nuovo le staffe, ma senza armi, se non i due coltelli che tiene nelle fodere abilmente cucite nei mezzi stivali, se la vedrebbe male. Caccia il pensiero di quell'uomo e si veste, brache nere attillate, cintura in cuoio e camicia di lino infilata dentro le brache, il tutto concluso dall'indossar gli stivali. Ora è pronta per scendere.. decide di non indossar il seppur leggero mantello purpureo per il caldo che sente provenir dalla finestra aperta.

MAREK [vicoli > bettola] Si trascina per le strade della cittadella il pirata, annoiato dal tedio delle trascorse settimane, sperando di poter trovare movimento nella bettola, o almeno i due tipi interessanti con i quali ha scambiato dei graditi convenevoli. La bettola aspetta a pochi passi in fondo alla via, le cui dimore sono illuminate soltantò a metà, a causa del sole, ormai calante. ''Noiosa cittadella'' pensa tra sè, nell'evitare un fosso ''stai quasi per battere l'isola delle noie, lì, in mezzo al lago!''. Un barlume di speranza si ascende ora nei suoi occhi castani nel vedere l'ingresso dell'edificio, tanto da far avanzare il passo dell'uomo in modo più rapido e farlo ritrovar, in men che non si dica, dinanzi all'oscuro ingresso...

ASHLAR [vicoli]Il sole agonizzante all’orizzonte lascia che i suoi ultimi ed insanguinati raggi illuminino con dolcezza le intricate vie della cittadina inglese sulla quale ormai la primavera è calata andando a riscaldare l’aria putrida che ivi si può inalare. L’avanzare del nordico è piuttosto lento,cadenzato,le sue iridi di ghiaccio scrutano dall’alto i passanti,le strade,quanta miseria e quanta gentaglia...odia doversi mescolare ed essere un piccolo ed insignificante granello in mezzo a questo mare di plebe,ma purtroppo la sua condizione solo questo gli può permettere...serra silenziosamente il pugno destro cercando di trattenere,per quanto possa essere per lui complicato, un improvviso gesto di incontrollata collera... inspira quindi profondamente prima di volgere le sue attenzioni alla porta della bettola, sua prossima meta...ed ecco che una figura,purtroppo maschile,a lui conosciuta scorge,un sottile sorriso si paleserebbe ora sul suo bel viso,accelera appena il passo,quindi,per poter raggiungere il pirata.”sid a voi milord...”pronuncerebbe poi,per palesar la sua presenza al nordico.

LUMILLA [stanza 1°piano/scale] Si ferma ora... ci ripensa e indossa il corpetto di cuoio smanicato e a V sopra la camicia, un minimo di protezione in caso di bisogno, è tutto quello che può permettersi. Or si dirige verso la porta, con la dritta apre chiavistello e si richiude la porta alle spalle... Lento l'inceder annoiato nel corridoio che porta alle scale. Improvvisamente si ricorda di non essersi pettinata i capelli... ''poco male'' sussurra... non essendo di quelle donne che vogliono irretire gli uomini. Si sistema la chioma corvina cobalto, lunga e mossa, passando le dita come un pettine tra di essa alla bene e meglio, poi raggiunge la cima delle scale e inizia a scendere i gradini lentamente, uno ad uno, lasciando che gli stivali facciano il loro rumore pesante sui lignei, passo annoiato e poco femminile, ma che importa.

MAREK [ingresso > bancone] Non un attimo attende l'animo del pirata che, tosto, spinge con violenza l'ingresso, non curante del frastuono che questo possa provocare sia all'esterno che all'interno. Frastuono che si spezza, però, prima delle parole dell'uomo che alle sue spalle proferisce un saluto, che invita Marek a voltarsi, quasi d'impulso. La vista dell'uomo lo rende, insiegabilmente felice...forse per il desiderio di poter dialogare con qualcuno di simili interessi, dopo aver tenuto la lingua a freno per troppo tempo, cosa a lui del tutto insolita ed inusuale. ''Sid vobis, milord'' proferisce in sua direzione ''fortuna che siete venuto. Questo luogo'' e qui rivolge uno sguardo all'interno della bettola, per poi voltarsi nuovamente '' è meno allegro di una tomba!''. Un sorriso e un moto del capo, per invitarlo ad entrare...

ASHLAR [ingresso]osserva con leggero distacco il fare violento e ben poco signorile del pirata,sorride ancora,questa volta però con sottile divertimento,sì,a volte,la rozzezza dei più umili lo fa sorridere,sono decisamente così distanti da lui e dai suoi modi decisamente più raffinati,sostenendo la sua andatura affrettata ma non disarmonica,raggiungerebbe ora il nordico piacevolmente sorpreso di aver incontrato la faina. Accettando tacitamente il suo invito entra nel malfamato locale precedendolo,quindi,senza voltarsi prenderebbe a parlargli con voce tranquilla,controllata “avete ragione,un po’ di compagnia talvolta ci vuole” facile mentire quando si è di spalle...lui che la solitudine in questo oceano di caos e bruttezza,lui che fra le folle silenziosamente si muove per non essere visto,per diventare fantasma,per non dover comunicare al mondo il suo immenso disgusto e disprezzo...cercherebbe tuttavia di mantenere un’espressione quanto più quieta,forzando quasi i delicati tratti del suo pallido volto a rimaner distesi,come se dinnanzi a sé avesse il più grandi ricchezze di cui poter godere...

LUMILLA [scale/bettola] la fascetta di cuoio scuro, ricordo indelebile di un passato oscuro che non vuole rivivere, le cinge la fronte, legata dietro la nuca dai lacci finali e che usa anche per legare i capelli in una coda, in caso avesse bisogno di aver piena visuale dalla massa corvina. Ode ora dei rumori provenienti dall'ingresso della bettola, probabilmente, rumore della lignea ode e parlottare ma senza udire ciò che viene detto... Mentre raggiunge l'ultimo scalino, le movenze e le forme femminili, nonché la sua educazione traspaiono... nonostante lei cerchi disperatamente di nascondersi... Si volta ora verso l'ingresso e il vicino bancone e osserva i due uomini intenti a parlare con le iridi celeste chiaro... Non sa se può fidarsi in quel di Barrington, pieno di personaggi oltremodo malvagi e pronti a tirar fuori la lama per qualsiasi pretesto e allora decide di sedersi ad un tavolo non lontano da loro, il solito, ove ha la visuale di tutta la bettola, inclusa la porta... Lenta e annoiata incede verso quel tavolo d'angolo senza proferir parola o cercare di farsi notare dai due.. solo l'oste aspetta, le deve ancora mezza brocca di vino rosso già pagato, dalla sera precedente.

MAREK >>verso Ashlar, attendo il suo arrivo, prima di poter instaurare un discorso, di certo non di pubblico accesso. Accertatosi diverse volte, con rapidi sguardi, che le sue parole non raggiungessero le indiscrete orecchie di qualcuno, dice all'uomo sottovoce ''Portate novità, ser Ashlar?...sono così annoiato che ormai ho quasi deciso di mettermi alla ricerca dei miei ex compagni per farmi ammazzare...''. Un pò di ironia alberga nelle ultime parole del pirata...ironia che cela dentro di sé un fondo di verità, dopotutto, la follia è una fedele amica per chi decide di dedicare la proprria vita alla pirateria...

ASHLAR [ingresso>bancone]il pirata sembra ora precederlo,lo osserva con attenzione mentre s’avvia al bancone,forse avrebbe preferito scambiare due parole con lui a un tavolo più appartato,ma fa nulla,poco è infatti il tempo che ha a disposizione il nordico che,dopo aver lanciato un’occhiata alla dama che timidamente attraversa la sala in direzione di un tavolo,con un lento cenno del capo le rivolgerebbe il saluto accompagnando il tutto da un compiaciuto sorriso,in breve però le iridi sono già su Marek,e dopo averlo in pochi passi raggiunto,ascolterebbe quanto il pirata ha da dirgli,in un celere gesto di stizza porterebbe l’indice alle sottili labbra pronte a proferir il duro monito“non pronunciate mai il mio nome...troppe volte infatti esso è albergato su bocche indegne...”una breve pausa prima di scuotere con tedio il capo “vi capisco...credetemi ma...non ho nulla di nuovo o di interessante da raccontarvi...''emette poi un breve sospiro quasi volendo cacciar la noia che sembra appestare la bettola stasera ''dovremmo organizzare un evento speciale'' l'ultima delle parole vien pronunciata con eccessiva enfasi,forse,così che un sorrisetto,che poterebbe con sé sfumature maligne,si dipinga pallido volto dell'uomo.

LUMILLA [tavolo] Non sente quello che dicono dal bancone ma la sensazione è che stiano parlando di qualcosa di privato... si annoia, forse potrebbe rianimarsi nell'interrompere il loro parlottare... sorride tra se e se, in fondo le sembrano annoiati anch'essi... lo deduce dalle movenze e dal tono cadenzato con cui parlano anche se non ne distingue le parole.. Si siede spostando rumorosamente la sedia per attrarre la loro attenzione e dipingendosi in volto un falso e femmineo sorriso nel bel volto candido, ad essi si rivolge, con tono quasi amichevole, forzatamente amichevole non essendovi abituata, ''Messeri, volete sedere al tavolo con me?'' continuando a fissare le loro spalle in attesa che si voltino. Le braccia sul tavolo a palmo aperto...
MAREK [bancone] Lentamente il pirata, si distacca dal piano del bancone, fino a poggiare su di esso soltanto le mani, in attesa della risposta dell'uomo. Con insolita rapidità giunge il boccale di birra scura, cosa che impone a Marek di non lamentarsi come è suo uso fare, ma che di certo non lo invoglia a proferire ringraziamenti o a rivolgere sguardi all'oste, totalmente ignorato, così come la dama, proveniente dai piani superiori. Con la mano destra afferra il manico del boccale e, sorseggiando il suo contenuto, ascolta il dire di Ashlar. Quasi la birra gli va di traverso nell'ascoltare l'ammonimento dell'uomo, al quale rivolge un fugace ''si si...perdonatemi'' prima di tornare in silenzio e proseguire nell'ascolto. Il dire dell'uomo non rivela, però, felici novelle, cosa che,di certo, non solleva l'animo di Marek, che sbuffa sonoramente prima di rivolgersi all'uomo. '' Spero vivamente'' dice a mezza voce ''di potermi mettere all'opera il prima posibile. Per tutti i mari, son tre settimane che non faccio altro che oziare e andare qua e la per la cittadella, e alla mi ritrovo sempre qui''. In un sol sorso, il pirata vuota il contenuto del calice, che poggia sul bancone, per poi proseguire ''Cosa ne dite se... e il suo dire viene interrotto dalle parole della donna sopraggiunta prima nella sala, alla quale dice sogghignando ''e ditemi...cosa ne ricavo?''. Divertito, attende la risposta della dama, felice del nuovo movimento...

ASHLAR [bancone>esterno]l’ora è già scaduta...lo sguardo dell’uomo vien rivolta prima alla sala,che ora sembra un po’ troppo affollata,poi alla finestra attraverso la quale può ben vedere l’oscurità addensarsi non solo negli angoli più bui ma anche per le strade più aperte,è il momento di farsi tacito e invisto spettatore anche di questa notte di Barrington...Si volge poi al pirata”lo spero anch’io...i tempi sono ormai maturi...”una breve apusa si prende lasciando che lo sguardo divaghi raccogliendo idee e ricordi indi riprenderebbe “ora devo andare,spero di potervi ancora incontrare e di avere buone notizie...a presto”S’avvia quindi verso la porta,la apre ma ancor non esce,rivolgendosi in ultimo alla dama che sola sosta al tavolo proferirà “purtroppo non posso milady,sarebbe stato bello potere intrattenermi con la vostra...ehm...presenza,ma non posso e forse questa può esser solo stata una fortuna per voi...guardatevi sempre le spalle...”e quest’ultima,profetica,frase la faina abbandonerebbe definitivamente la bettola scomparendo alla vista dei presenti.